La memoria ringiovanisce con la stimolazione

Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology ha indicato che con una stimolazione dell’ippocampo, l’organo del cervello dove risiede la capacità di ricordare, si ottiene un miglioramento della memoria. L’esperimento, coordinato da Joel Voss, della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, è stato svolto su un gruppo di anziani, oltre i 60 anni, con un apparecchio TMS, normalmente utilizzato per curare la depressione. Il TMS è stato poggiato sulla testa dei pazienti nella zona dell’ippocampo ed ha inviato una stimolazione elettromagnetica. Gli anziani sottoposti all’esperimento dopo un ciclo di stimolazioni hanno superato con migliori risultati i test di memoria che prima della stimolazione affrontavano con difficoltà. Il gruppo di ricerca ha in programma di proseguire la sperimentazione applicandola anche a soggetti con Alzheimer allo stato iniziale.


La stimolazione cognitiva, senza farmaci e senza apparecchiature, ha già dato risultati positivi nell’80% dei pazienti con Alzheimer lieve trattati presso il CNR di Pisa dal Prof. Lamberto Maffei con il protocollo “Train the Brain”. Il protocollo viene diffuso dalla Fondazione IGEA Onlus per la prevenzione contro l’invecchiamento del cervello, la perdita di memoria e le patologie come Demenze e Alzheimer.


Il cervello è un organo come tutti gli altri, con il tempo invecchia e con lo stress e comportamenti sbagliati (fumo, alcool, sedentarietà, ecc…) può perdere di vivacità. Per mantenere attive le capacità mentali si deve fare esercizio, allenare la mente, proprio come si fa andando in palestra a fare ginnastica. In palestra i nostri muscoli non tornano quelli dei diciotto anni ma restano più tonici, più funzionali e si allontana il rischio di ammalarsi, la stessa cosa vale per il cervello e la stimolazione cognitiva viene applicata dalla Fondazione IGEA Onlus come forma di prevenzione contro l’invecchiamento del cervello a partire dai 50 – 60 anni.


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