Caldo eccessivo – Già a 41 gradi il cervello lo percepisce nella soglia del dolore approfittiamo delle vacanze per difendere e far riposare il cervello
Roma, luglio 2022 – Il cervello è un organo estremamente sensibile, percepisce (e subisce) tempestivamente i fattori di rischio dall’ambiente che ci circonda. Il caldo a 41 gradi centigradi viene percepito nel cervello all’interno della soglia del dolore, spiega il Prof. Piero Barbanti, neurologo dell’IRCSS Santa Lucia di Roma, questo è un segnale di allarme che cervello lancia per metterci in guardia in caso di ondate di cado eccessivo come quelle che stanno verificando da alcune settimane.
All’aumentare della temperatura corrisponde una diminuzione della lucidità mentale.
Il Prof. Alberto Albanese responsabile di Neurologia dell’Ospedale Humanitas sottolinea che cambiamenti improvvisi di temperatura incidono sulla condizione cognitiva e che per il cervello l’ideale sarebbe una temperatura compresa tra 19 e 23 gradi. Anche un lieve cambiamento di temperatura richiede adattamenti che riducono le performance cognitive. Purtroppo, assistiamo a frequenti sbalzi termici che richiedono meccanismi di compensazione molto più complessi negli anziani rispetto ai giovani, che subiscono comunque anche loro un rallentamento dell’attività cognitiva.
Il caldo dà alla testa è un vecchio detto che trova ampia conferma nella vita pratica dove l’aumento delle temperature provoca un peggioramento in alcune malattie legate al cervello come le emicranie o connesse con l’invecchiamento o anche nelle persone che fanno uso di tranquillanti o di antidepressivi. Non mancano i casi estremi che si leggono in estate nelle cronache dei giornali.
Da un punto di vista sanitario, con il caldo le arterie tendono a dilatarsi e scende la pressione sanguigna, facendo ridurre la quota di sangue che affluisce al cervello, organo che normalmente assorbe il 25% del sangue, da cui estrae l’ossigeno e altri elementi essenziali. Inoltre, con il sudore perdiamo liquidi e scendono i sali e gli elettroliti all’interno dell’organismo, facendo emergere problemi normalmente latenti specialmente nelle persone che seguono terapie per abbassare la pressione.
Contro questi pericoli abbiamo una arma potente: dobbiamo bere molto per reintegrare i liquidi che perdiamo (ma attenzione a non bere tisane diuretiche, lassative o dimagranti) e dobbiamo cercare di stare in un ambiente areato.
Ricordiamo che i drink alcoolici non sono dissetanti, l’alcool è un vasodilatatore, blocca la produzione di ormoni antidiuretici e abbassa anche l’efficacia della attività cognitiva. Anche il caffè va limitato, specialmente quello freddo che è più ricco di caffeina. Se vogliamo difendere il cervello non carichiamolo di psicofarmaci naturali come l’alcool e il caffè.
Con il caldo dormiamo male, senza sonno il cervello non riposa e non si rigenera.
Secondo uno studio del CNR, durante il sonno, in assenza di stimoli esterni, l’attività spontanea del cervello a riposo è utile per ottimizzare le capacità di apprendimento e le prestazioni future. Il Sonno svolge anche importanti funzioni di pulizia del cervello da sostanze tossiche. Dormire è il periodo nel quale il cervello si pulisce e si rigenera. Durante il sonno il cervello attiva un processo di auto pulizia per eliminare attraverso la circolazione del liquido cerebrospinale, elementi tossici che si formano durante la veglia e il lavoro cerebrale, tra queste anche le proteine amiloidi che sono tossine responsabili della malattia di Alzheimer. Durante il sonno il cervello realizza anche un’altra funzione, quella di selezione e alleggerimento delle informazioni raccolte e memorizzate durante la veglia, ed elimina dalla memoria le informazioni meno importanti. A questi meccanismi di pulizia metabolica e di riordino, è legato l’effetto rigeneratore del sonno che ci fa svegliare al mattino con nuova energia cerebrale se il sonno è stato veramente ristoratore.
Il Prof. Piero Barbanti ha elencato quattro importanti indicatori per valutare il livello di stanchezza del cervello, che aumenta sempre nei periodi di maggior caldo:
- ci si sveglia più volte nella notte
- si ha la sensazione di testa vuota
- aumenta l’irritabilità
- nel pomeriggio siamo deconcentrati
Se ci si riconosce in almeno due di questi quattro indicatori è ora di andare in vacanza o di rallentare gli impegni.
E ora che siamo in periodo di vacanza approfittiamone: per introdurre più liquidi nell’organismo, vanno bene anche i gelati; per far riposare il cervello; per dormire bene la notte evitando di bere alcool specialmente la sera; per seguire una corretta alimentazione con la dieta mediterranea; per fare attività fisica quotidiana; per evitare il fumo, droghe e psicofarmaci; per non far mancare la vitamina D che è necessaria ai neuroni e facilita la produzione dei neurotrasmettitori della memoria e del buonumore.
Buone vacanze!