La Fondazione

Missione

La FONDAZIONE IGEA ONLUS ha lo scopo di promuovere attività e studi sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione (Aging Society), con particolare attenzione sia alle cause sia alle conseguenze per la società e per i singoli individui. La Fondazione a tale scopo realizza iniziative anche di prevenzione riferite agli aspetti etici, sociali, sanitari ed economici, riferiti anche al mondo del lavoro, osservando nel trascorrere degli anni come cambiano l’abilità lavorativa e la sicurezza contro gli infortuni sul lavoro.

Finalità

a) Raccogliere dati scientifici sull’Aging Society, integrandoli attraverso scambi di informazioni in collaborazione con altre istituzioni e centri di ricerca, al fine di ottenere una banca dati aggiornata sui vari aspetti dell’invecchiamento;

b) Sviluppare studi e ricerche e attuare iniziative nei settori maggiormente interessati alle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione;

c) Realizzare progetti di prevenzione e di trattamento rivolti agli anziani e ai soggetti a rischio di cadere nelle patologie dell’invecchiamento, al fine di tutelare i diritti e la dignità della persona e di migliorare la qualità della vita delle persone, degli anziani e dei loro familiari.

d) Trasferire alle applicazioni pratiche le attività sviluppate dalle ricerche e dalle sperimentazioni, promuovendo la costituzione e la realizzazione di iniziative per l’applicazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, trattamenti e servizi individuati con progetti innovativi.

e) In particolare la FONDAZIONE IGEA ONLUS si propone di integrare gli studi del progetto Train the Brain, sviluppato con successo all’Istituto di Neuroscienze del CNR e all’Università di Pisa, sotto la guida del Prof. Lamberto Maffei, per la prevenzione e il trattamento di alcune forme neurodegenerative legate anche all’invecchiamento, ritenute premonitrici dell’Alzheimer.

f) Offrire a giovani laureati la possibilità di esercitare le loro conoscenze di studio e di approfondire professionalmente i vari aspetti del fenomeno dell’invecchiamento della società.

g) Organizzare congressi e promuovere attività di formazione e iniziative culturali, relative alle finalità della FONDAZIONE IGEA ONLUS, anche in collaborazione con altri soggetti.

h) Promuovere attività di diffusione della cultura con incontri scientifici e divulgativi, borse di studio, premi, pubblicazioni anche multimediali, rivolte a tutti i livelli: alle scuole, ai cittadini, alle istituzioni, alle comunità scientifiche, ai politici, alle autorità di governo.

Soci Fondatori

Dr. Arnaldo Acquarelli
Dr. Giovanni Anzidei
Dr. Paolo Compagnucci
Dr. Roberto Rubei

Organi della Fondazione

Presidente Dr. Gianni Letta
Vicepresidente Dr. Giovanni Anzidei
Segretario Dr. Arnaldo Acquarelli

Comitato Scientifico

Prof. Lamberto Maffei
Prof. Antonino Cattaneo
Prof.ssa Nicoletta Berardi
Dr. Mario Alì


La dea Igea

Igea è una figura della mitologia greca e latina: figlia di Esculapio, dio della medicina, era venerata come dea della prevenzione, della salute e del risanamento. Era raffigurata come una giovane donna nell’atto di dissetare un serpente.

La presenza del serpente è legata al fatto che gli antichi attribuivano al rettile intelligenza e doti particolari. Il serpente suscita grande impressione per la vita misteriosa, per la capacità di secernere veleni mortali, per la grande velocità, nonché per l’abilità nell’ipnotizzare le prede. Il serpente è inoltre legato da sempre al mondo della farmacologia: il suo veleno, in minime dosi, rappresentava spesso l’unico rimedio contro moltissime malattie.

Attività

La Fondazione IGEA Onlus promuove l’applicazione del protocollo, senza farmaci, Train the Brain (Allena il cervello) contro l’invecchiamento del cervello, la perdita cognitiva, le demenze e l’Alzheimer.
Il protocollo di allenamento della mente è stato studiato e realizzato dal neurofisiologo Prof. Lamberto Maffei all’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per contrastare le patologie come Demenze e Alzheimer ed ha dato risultati positivi nell’ottanta per cento dei casi trattati. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su varie riviste scientifiche internazionali tra cui Scientific Report della rivista Nature. Il protocollo è utile come prevenzione anche per le persone sane ed è applicato nelle aziende per mantenere elevato il livello cognitivo e l’abilità lavorativa nell’invecchiamento dei lavoratori cosa che migliora anche la sicurezza contro il rischio di infortuni sul lavoro.

Il protocollo di prevenzione inizia con un colloquio di circa 1 ora (check up di controllo) fatto da un neuropsicologo che fornisce una valutazione dello stato cognitivo.

Per mantenere attive le capacità mentali, contrastare l’invecchiamento e prevenire sia il normale invecchiamento sia eventuali patologie cerebrali, si deve fare esercizio, allenare il cervello, che è un organo come tutti gli altri, con il tempo invecchia e con lo stress può perdere vivacità. Per mantenerlo attivo si deve fare esercizio proprio come si fa andando in palestra a fare ginnastica. Con la ginnastica i nostri muscoli si mantengono tonici e funzionano meglio, si allontanano gli effetti dell’invecchiamento e il rischio di ammalarsi. La stessa cosa accade per il cervello, che, come tutti gli altri organi, ha bisogno di controlli e prevenzione, come siamo abituati a fare andando dal cardiologo, dall’oculista o dall’ortopedico, ma mai o quasi mai facciamo un controllo dello stato cognitivo.

Il protocollo Train the Brain non è invasivo, non prevede l’impiego di farmaci e si basa sulla plasticità del cervello, cioè sulla capacità dei circuiti neuronali e delle sinapsi di reagire ai cambiamenti causati dall’invecchiamento o dalle patologie incipienti, che possono essere contrastati agendo sulla plasticità cerebrale.

Per ottenere questo benefico adattamento è necessario stimolare il cervello. Il protocollo prevede, sotto il controllo di medici neurologi e psicologi, controlli clinici, attività cognitive, razionali, mnemoniche, creative ed emozionali, accompagnate con attività fisiche per migliorare la circolazione del sangue e quindi anche l’afflusso al cervello.

La diffusione della cultura della prevenzione è particolarmente importante per questo tipo di patologie, che fanno molta paura e spesso vengono nascoste anche dai familiari delle persone colpite. Invece con una campagna di informazione e prevenzione si potrebbero individuare molti casi di persone a rischio e aiutarle a contrastare e ritardare la malattia quando si è ancora in tempo.

La Fondazione IGEA opera su varie linee di azione tra le quali:

  • Diffusione della cultura della prevenzione contro l’invecchiamento del cervello, la perdita di memoria e le patologie collegate. La scienza medica non è ancora in grado di curare le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, ma è possibile diagnosticarla in anticipo, 4 o 5 anni prima che appaiano i sintomi, e si può intervenire per ritardarne il decorso.
  • Colloqui di prevenzione con check up di controllo. I controlli sono molto importanti in quanto la patologia per lunghi anni (15 – 20) non da sintomi e per questo molti malati non sanno di esserlo, ma uno specialista neuropsicologo è in grado di riconoscere in anticipo i segnali premonitori, che una volta individuati possono essere contrastati ed eventualmente si possono eliminare le cause. La malattia lavora per 15 – 20 anni distruggendo progressivamente i neuroni senza manifestarsi e solo alla fine appaiono i sintomi, quando il corredo neuronale è devastato e non c’è più possibilità di intervenire.
  • Applicazione del protocollo anche alle persone sane che attraverso attività di potenziamento cognitivo possono tenere il cervello allenato e allontanare nel trascorrere degli anni il decadimento e il pericolo di cadere nella patologia. Il protocollo applicato dalla Fondazione IGEA, oltre che a tutti i cittadini dopo i 45 – 50 anni, è utile in particolare ai lavoratori e alle imprese, dove i colloqui di prevenzione e valutazione dello stato cognitivo dei dipendenti fanno parte sia delle attività per la tutela della salute dei singoli dipendenti, considerati principalmente individui prima che lavoratori, sia delle iniziative per la valorizzazione del patrimonio aziendale costituito dallo stato intellettivo dei lavoratori. I test tendono a migliorare le risorse soggettive personali, a monitorare e tutelare nel trascorrere degli anni la work ability e a prevenire il declino cognitivo e il conseguente rischio di infortuni sul lavoro.