La Fondazione IGEA con i Cavalieri del Lavoro per la prevenzione sul cervello
Roma, ottobre 2018 – La Fondazione IGEA ha avviato una collaborazione con la Federazione dei Cavalieri del Lavoro per l’applicazione del protocollo “Train the Brain” per la prevenzione contro l’invecchiamento del cervello, la perdita di memoria e le patologie collegate come Demenze e Alzheimer, che stanno crescendo esponenzialmente in tutto il mondo a causa dell’invecchiamento della popolazione. Queste patologie colpiscono oggi 47 milioni di persone, che diventeranno 135 milioni nel 2050. L’Italia con 1 milione e 200mila malati è particolarmente a rischio avendo una popolazione tre le più anziane del mondo. La Fondazione Zoè, dei Cavalieri del Lavoro Alberto Zambon ed Elena Zambon e la GEICO Taikisha del Cavaliere del lavoro Ali Reza Arabnia stanno diffondendo e applicando il protocollo di prevenzione sul cervello “Train the Brain” sviluppato al Consiglio Nazionale delle Ricerche dal Neurofisiologo Prof. Lamberto Maffei, che ha lavorato con la Prof.ssa Rita Levi Montalcini. Il protocollo, diffuso dalla Fondazione IGEA, ha dato risultati positivi, portando miglioramenti nell’80% delle persone trattate che erano soggetti a rischio di cadere nella Demenza, individuati prima che la malattia diventasse grave e conclamata.
La prevenzione è l’unica arma di difesa contro questa patologia che non ha ancora una cura ed è insidiosa perché non da sintomi, lavora al buio per 15 – 20 anni distruggendo in silenzio miliardi di neuroni e sinapsi, devastando il corredo neuronale e quando arrivano i sintomi non c’è più molto da fare. Con la prevenzione si possono individuare in anticipo i sintomi nascosti e intervenire per tempo per rallentare il decorso.
Il cervello è un organo che, come tutti gli altri, ha bisogno di controlli e di prevenzione, è forse la componente più importante del nostro organismo ma è quella più trascurata, siamo abituati a fare controlli dal cardiologo, dal dentista, dall’oculista, ecc… ma quasi mai andiamo dal neurologo. Anche il cervello ha bisogno di controlli e di prevenzione, cosa che stanno realizzando la Fondazione Zoè con i cittadini di Vicenza e la GEICO Taikisha con i propri dipendenti.
Riportiamo di seguito i testi pubblicati nel sito Internet dalla FEDERAZIONE DEI CAVALIERI DEL LAVORO sulle attività svolte dalle due prestigiose istituzioni.
GEICO TAIKISHA
“Un imprenditore deve pensare agli utili ma non può dimenticarsi di condividere il successo con i suoi dipendenti e con il tessuto sociale nel quale si trova”. E racchiusa in questo pensiero del presidente e amministratore delegato Cav. Lav. Ali Reza Arabnia, e in una forte impronta famigliare, la filosofia del successo di Geico, il gruppo industriale attivo a livello mondiale nel settore dei complessi automatizzati per la verniciatura delle auto.
Dall’approccio filosofico all’attenzione verso tutti i dipendenti. E poi la prevenzione medica, il giardino zen, uno spazio per la meditazione, la palestra aziendale, la zona bistrot e un’area culturale. Un welfare centrato sull’individuo e sulla consapevolezza che il lavoratore, prima di essere tale, è una persona, con emozioni, sentimenti, dignità e orgoglio personale. Puntare sulle persone e sulle loro aspettative, motivarne loro passioni e promuoverne uno stile di vita sano e corretto è il filo conduttore che lega tra loro tutti i progetti sostenuti dal Gruppo a favore dei dipendenti e delle loro famiglie.
Un articolato programma di attività e iniziative che nel mese di settembre 2018 è stato dedicato al consueto appuntamento con il programma J-Wellness e i medici di Med-Ex – Medicine & Exercise che, attraverso visite mediche gratuite per i dipendenti e i loro figli, è stato centrato sulla prevenzione dei rischi cardiovascolari, sullo screening ginecologico e mammario e, da quest’anno, grazie alla collaborazione con la Fondazione Igea, anche sulla prevenzione contro l’invecchiamento del cervello, la perdita di memoria e le patologie collegate come demenze e Alzheimer.
Il protocollo “Train the Brain”, realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche con l’Università di Pisa e applicato dalla Fondazione IGEA attiva nella prevenzione delle patologie neurologiche, ha infatti evidenziato come corretti stili di vita e attività di training fisico e cognitivo, previsti dal protocollo stesso, migliorino gli indicatori della salute del cervello e rappresentino una possibile strategia per ridurre e ritardare di alcuni anni la manifestazione e il decorso delle demenze.
FONDAZIONE ZOE’ – ZAMBON Open Education
Maggior consapevolezza del nostro benessere e salute della mente in chiave preventiva sono stati i temi al centro dell’edizione 2018 di “Vivere sani, Vivere bene”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Zoè – Zambon Open Education, presieduta dal Cav. Lav. Elena Zambon, ha inteso chiudere un ciclo triennale di appuntamenti nel corso dei quali i partecipanti sono stati accompagnati nell’universo della mente attraverso la filosofia, l’arte, la medicina, l’assistenza e la ricerca scientifica.
“Il nostro obiettivo – spiega il Segretario Generale della Fondazione Zoè, Mariapaola Biasi – è far entrare la cura del nostro benessere nel mondo della “cultura” intesa nel suo significato più alto, cioè come concorso alla nostra formazione in quanto individui e membri della società. Per questo motivo la scelta ideativa di “Vivere sani, Vivere bene” unisce medicina, scienza, filosofia, musica, economia, società, per riflettere su ciascun tema in chiave allargata e multidisciplinare. Tutti i nostri eventi, le nostre attività hanno lo stesso denominatore comune: la proposta di dare alla salute lo spazio e lo spessore che merita, per interiorizzare l’idea che “prendersi cura” è un valore che va coltivato con sollecitudine e attenzione. Che si tratti di cura di noi stessi o che sia la cura degli altri”.
La rassegna, ospitata a Vicenza dal 14 al 21 ottobre 2018, è stata sviluppata in momenti culturali, di divulgazione scientifica e di confronto con un’anteprima, il 6 ottobre, articolata in un’opera musicale realizzata con i contributi vocali di persone con Alzheimer le cui voci sono state raccolte da familiari, amici e volontari, dando vita a un’esperienza di ascolto di grande emozione. Al termine è seguita la presentazione del protocollo «Train the Brain, prevenire l’invecchiamento celebrale», con Giovanni Anzidei, vicepresidente della Fondazione Igea e Michela Marcon, neurologa dell’Ospedale San Bortolo.
L’intervento ha presentato i benefici del protocollo «Train the Brain», ideato dal Professore Lamberto Maffei, Vicepresidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR con l’Università di Pisa, e evidenziato come corretti stili di vita e attività di training fisico e cognitivo, previsti dal protocollo stesso, migliorino gli indicatori della salute del cervello e rappresentino una possibile strategia per ridurre e ritardare di alcuni anni la manifestazione e il decorso delle demenze.
Domenica 14 il confronto scientifico è stato aperto da un intervento di Giacomo Rizzolatti, Professore Emerito all’Università di Parma e responsabile del Dipartimento di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Parma, sui meccanismi neuronali alla base dell’empatia per poi proseguire l’indomani in un viaggio attraverso le 60 patologie del sonno con Luigi Ferrini Strambi, Professore di Neurologia e direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano.
Martedì 16 ottobre, Palazzo delle Opere Sociali ha ospitato un doppio incontro dedicato al rapporto tra malattia e speranza con la partecipazione dello psichiatra Eugenio Borgna e di Fabrizio Benedetti, Professore di Fisiologia e Neuroscienze presso l’Università di Torino.
Non di minore importanza, in tema di salute mentale, è l’aspetto della sessualità che è stato sviluppato nell’appuntamento di mercoledì 17 con Emmanuele A. Jannini, Professore di endocrinologia e sessuologia medica.
Al rapporto tra malattia di Parkinson e lavoro, dal punto di vista sia psicologico sia normativo, è stata dedicata la tavola rotonda di giovedì 18 dal titolo “Attivi come prima? Parkinson e lavoro”.
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La giornata di venerdì ha approfondito i temi dell’evoluzione del cervello negli ultimi 300 mila anni con Telmo Pievani, Professore di Filosofia delle Scienze biologiche presso l’Università degli Studi di Padova e delle interazioni tra neuroni e cibo con Maurizio Memo, Professore di Farmacologia dell’Università di Brescia. Sabato 20 l’attenzione è stata dedicata all’interazione tra gli stati infiammatori del corpo e la salute del cervello e domenica 21 la tavola rotonda conclusiva della rassegna, con la partecipazione di esperti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha approfondito il tema della relazione umana tra medico e paziente.
Per approfondimenti sul protocollo Train the Brain e sulla prevenzione attraverso la Palestra della Mente: info@fondazioneigea.it tel. 3518746014 – 06 88814529 anche su facebook @fondazioneigea.